Fototrappola

Fototrappola Manuale Italiano: Guida alle Più Pratiche

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fototrappola manuale italiano: le migliori

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Classifica delle migliori fototrappole 

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Fototrappola manuale in italiano

Le fototrappole sono dispositivi elettronici che vengono utilizzati per il monitoraggio della fauna selvatica, per impieghi venatori e per il controllo di aree di terreno o edifici.

Si tratta di dispositivi caratterizzati dalla capacità di scattare foto e girare video con tempistiche molto contenute e in qualsiasi condizione ambientale.

Infatti, oltre che un impiego diurno, le fototrappole hanno anche un impiego notturno in completa assenza di luce poiché sono fornite di un sistema a led infrarossi in grado di illuminare le aree di riferimento senza emettere nessun fascio luminoso.

In questo modo, la fauna selvatica non viene disturbata e si comporta naturalmente nel proprio habitat.

In commercio sono disponibili numerosissimi modelli di queste apparecchiature, che negli ultimi anni si sono diffuse sempre maggiormente, anche per il loro costo particolarmente contenuto in relazioni alle interessanti prestazioni offerte.

Il funzionamento di una fototrappola è estremamente semplice poiché si basa sull’attivazione di sensori di movimento che, nel momento in cui vengono stimolati dal passaggio di soggetti, attivano l’apparecchio, che incomincia a scattare foto oppure a girare video.

Quando non viene stimolato, il dispositivo rimane in stand by e quindi non consuma energia, e pertanto la sua autonomia è molto prolungata nel tempo.

La maggior parte delle fototrappole vengono attivate appunto dal movimento, anche se sono disponibili alcuni tipi che possono essere innescati dalle variazioni di temperatura.

Questi ultimi prodotti si attivano nel momento in cui un cambiamento delle condizioni termiche del campo di rilevamento supera 1,5 gradi.

Si tratta di apparecchi forniti di un sensore a infrarossi passivo, denominato con la sigla PIR, capace di riconoscere il calore delle radiazioni emesse dagli oggetti.

Questi sensori contengono circuiti sensibili alle variazioni di temperatura, realizzati con specifici materiali disposti dietro ai filtri ottici che costituiscono il nucleo operativo della fototrappola.

Quando il sensore rileva una variazione termica superiore a 1,5 gradi, l’apparecchio si attiva, incominciando a scattare immagini oppure a registrare video.

Esistono tre grandi classi di fototrappole, che a seconda delle loro caratteristiche funzionali svolgono prestazioni differenti.

Fototrappole flash trail

Si tratta di apparecchi il cui funzionamento dipende dalla presenza di una lampadina incandescente con dimensioni massime di 35 millimetri.

Il loro funzionamento dipende da un grilletto che deve essere premuto fino in fondo, finché la lampadina non si accende.

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In assenza dell’attivazione del grilletto, la fototrappola rimane in stand by: in questi modelli il sensore di movimento funziona esattamente come negli altri, durante le ore diurne, mentre di notte la sua attivazione dipende dall’accensione della lampadina.

Il requisito che caratterizza simili apparecchi è la possibilità di realizzare immagini a colori estremamente accurate soltanto nelle ore in cui la luce è molto intensa, poiché al crepuscolo o ancor peggio alla sera i colori vengono sfalsati dall’attivazione del flash.

La loro autonomia è inferiore a quelle a infrarossi, poiché il flash consuma molta più energia.

Uno svantaggio di queste fototrappole è relativo al fatto che gli animali possono spaventarsi nel momento in cui si attiva l’illuminazione artificiale.

Modelli del genere hanno un costo relativamente contenuto ma sono consigliabili soltanto per settori piuttosto specifici.

Fototrappole a infrarossi

Le fototrappole a infrarossi costituiscono la naturale evoluzione di quelle con il flash, in quanto sfruttano tecnologie all’avanguardia e sono in grado di realizzare immagini e video di ottima qualità.

Il loro meccanismo d’azione dipende dalla rilevazione del calore emesso dagli oggetti in movimento: in base alla differente emissione termica della radiazione infrarossa, gli oggetti vengono evidenziati dal sensore di movimento, che a sua volta è innescato dal pannello a led.

Il principale vantaggio di questo tipo di apparecchi è che la produzione di immagini notturne non altera il comportamento della fauna selvatica, che pertanto viene ripresa con la massima libertà.

La batteria di questi dispositivi ha una durata decisamente superiore al normale.

Fototrappole wifi

Attualmente in commercio sono disponibili anche fototrappole wireless, fornite di una SIM card che offre all’apparecchio l’oppoortunità di una connessione wifi.

Di conseguenza, le immagini o i video possono essere inviati in tempo reale a dispositivi elettronici di riferimento come smartphone, tablet o notebook.

Anche se il loro costo è superiore rispetto ai modelli tradizionali, le prestazioni offerte dalle fototrappole wifi sono nettamente migliori e ne consentono un impiego non soltanto per scopi naturalistici e venatori ma anche per la sorveglianza di aree abitate.

Caratteristiche delle fototrappole

Prima di scegliere una fototrappola, è indispensabile stabilire quali sono le finalità per cui la si acquista, poiché i vari modelli si differenziano per caratteristiche collegate a specifiche funzioni.

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Illuminazione

Un aspetto fondamentale del funzionamento di questi dispositivi è relativo alle riprese notturne, in quanto sia la fauna selvatica che quella venatoria si muovono prevalentemente con il buio.

Pertanto è indispensabile illuminare le zone di pertinenza in modo tale da poter ottenere informazioni senza spaventare gli animali.

A questo riguardo le opzioni sono due: da un lato l’illuminazione da flash e d’altro lato quella a infrarossi.

Il flash emette un fascio luminoso molto potente e che consente di visualizzare con estrema precisione anche zone abbastanza lontane dal punto in cui la fototrappola è montata.

Tuttavia, il principale svantaggio è quello di spaventare gli animali che nella maggior parte dei casi scappano.

Esistono flash meno potenti, che consentono di realizzare filmati o di scattare foto senza allontanare gli animali ma che consumano una notevole quantità di energia in quanto la loro risoluzione è maggiore per poter catturare i movimenti degli oggetti in condizioni sfavorevoli.

Il tempo di recupero è un indice strettamente collegato al tipo di illuminazione: quanto maggiore è l’assorbimento energetico richiesto dal sistema di illuminazione, tanto più lunghe sono le tempistiche di recupero.

Le fototrappole a infrarossi emettono una luce invisibile in grado di illuminare la scena da riprendere, ma senza causare modificazioni percepibili.

Il lato negativo di simili dispositivi è che le fotocamere glow realizzano immagini piuttosto scure e parzialmente sgranate.

I flash a LED bianco, che sono i più perfezionati, sono gli unici capaci di realizzare immagini a colori sia di giorno che di notte, contrariamente ai modello con LED tradizionale che, durante le riprese notturne, hanno una produzione in bianco e nero.

Optando per modelli con LED a infrarossi di buona qualità è possibile ottenere una resa qualitativa superiore, con immagini nitide, chiare e con una risoluzione più elevata.

Circuito di rilevamento

Il circuito di rilevamento indica sostanzialmente la zona su cui la fototrappola funziona, comprendente sia il suo campo visivo che la lunghezza e la distanza massima tra l’apparecchio e l’oggetto ripreso.

Questo parametro, che viene misurato in piedi, di norma ha un valore compreso tra 50 e 90 piedi, tenendo conto che i modelli più utilizzati sono quelli da 80-85 piedi.

Nella scelta di una fototrappola è necessario avere ben chiaro lo scopo per cui la si acquista, dato che le diverse condizioni logistiche influenzano moltissimo il circuito di rilevamento e quindi le sue prestazioni.

Se l’obiettivo da raggiungere è quello di osservare la fauna selvatica, sarebbe preferibile orientarsi verso modelli con un circuito sufficientemente ampio, collegato anche a un campo visivo superiore a 120 gradi.

Per attività venatorie, l’angolo di rilevamento deve essere ancora maggiore (almeno 150-160 gradi), dato che la visuale tende a inquadrare spazi particolarmente estesi, in cui le prede spesso appaiono come piccole sagome in movimento.

Per impieghi di sorveglianza, infine, i requisiti della fototrappola devono essere adattabili al contesto di inserimento, valutando con attenzione soprattutto il campo visivo offerto dall’obiettivo.

Tempi

I tempi della fototrappola sono di due tipi:

  • tempo di innesco;
  • tempo di recupero.

Il tempo d’innesco si riferisce all’intervallo tra il momento in cui il dispositivo è stato attivato e lo scatto, un valore che di solito corrisponde a qualche frazione di secondo.

Quanto minore è questo indice, tanto più velocemente le riprese possono essere effettuate.

I migliori modelli di apparecchiature attualmente in commercio hanno un tempo d’innesco do ‘,14 secondi, che viene valutato come la soglia accettabile.

Il tempo di recupero, invece, indica l’intervallo temporale di cui la fotocamera ha bisogno prima di avere la possibilità di rimettersi in azione.

Tempi rapidi permettono di scattare più foto e di girare video più lunghi.

Nelle fototrappole attualmente in commercio, questo valore è di pochissimi secondi, per consentire una funzionalità praticamente ininterrotta.

Qualità delle immagini

Le fototrappole funzionano per scattare foto e per riprendere filmati: queste due possibilità possono essere presenti contemporaneamente oppure isolatamente.

A seconda del differente tipo d’impostazione, l’operatore è in grado di programmare l’una o l’altra opzione, che può essere anche modificata in un secondo tempo.

La qualità delle immagini si riferisce sia alle foto che ai video: nel primo caso si parla di “grado di vista” che corrisponde alla larghezza dell’angolo della lente.

Si parte da un valore standard di 50 gradi, un valore che aumenta in relazione alle migliori caratteristiche dell’apparecchio, fino ad arrivare a oltre 120 gradi.

I requisiti qualitativi delle immagini dipendono principalmente dal numero di pixel, responsabili della maggiore o minore risoluzione: quanto più il numero è elevato, tanto più nitide e chiare sono le immagini.

Per quanto riguarda i video, la resa finale è condizionata dalle linee verticali che formano i singoli fotogrammi: anche in simili condizioni maggiore è il numero delle linee e migliore è la qualità del filmato.

Fototrappole rispondenti a elevati standard qualitativi sono in grado di realizzare foto con un numero alto di megapixel e filmati con qualche migliaia di linee verticali.

La risoluzione standard è di 640p X 480p, mentre quella in HD ha valori di 720p X 1100p.

Quando è presente anche la funzione sonora, l’energia consumata è maggiore e la risoluzione potrebbe risentirne.

Per i video bisogna valutare la lunghezza del tempo di registrazione, solitamente compresa tra 3 e 300 secondi.

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Autonomia

Le fototrappole sono alimentate con batterie autonome (cordless) la cui ricarica dipende da pile alcaline a lunga durata (in numero di 4 oppure 6).

Soltanto alcuni modelli sono rifornite tramite energia solare.

Bisogna scegliere modelli che garantiscano una buona autonomia, poiché simili dispositivi devono per forza rimanere in funzione per settimane e mesi senza essere spostati.

L’autonomia di questi apparecchi dipende dal fatto che, per la maggior parte del tempo, rimangono in condizioni di stand-by, venendo attivati soltanto quando i sensori di movimento sono sollecitati dal passaggio di soggetti.

Le batterie ricaricabili, che hanno una durata eccezionale (fino a 3-4 anni), utilizzano meno tensione rispetto a quelle alcaline o al litio e inoltre non producono più di 1,5 volt.

La durata della batteria dipende dalla temperatura esterna: infatti in estate il consumo è nettamente superiore rispetto ai mesi freddi.

Se si desidera assicurare un’alimentazione continua alla fototrappola, può essere consigliabile orientarsi verso modelli con pannelli solari, il cui consumo è molto conveniente.

In questo caso è però necessario che lo strumento sia posizionato in un punto ben esposto al sole, per consentire ai pannelli di ricevere l’energia necessaria.

Memoria

Esistono due tipi di memoria delle fototrappole, e precisamente:

  • memoria interna;
  • memoria SD.

La memoria interna, che si trova inserita direttamente nell’apparecchio, non possiede le caratteristiche funzionali della scheda esterna in quanto è in grado di archiviare una minore mole di informazioni.

Utilizzando la memoria esterna con scheda SD, il suo impiego è più facile dato che è sufficiente inserirla nel computer per visualizzare i dati contenuti.

È sempre preferibile scegliere apparecchi forniti di memoria esterna che si servono di memory card facilmente aggiornabili e molto più comode.

Inoltre se si desidera sfruttare una maggiore capacità d’archiviazione basta sostituire la scheda con una nuova card, meglio funzionale per le singole esigenze.

Schermo integrato

Lo schermo integrato, che è quasi sempre presente nei più recenti modelli di fototrappole, consente di visualizzare le immagini direttamente sull’apparecchio.

Un simile sistema di visualizzazione integrato offre numerosi vantaggi, come quello di poter impostare correttamente tutte le funzioni mediante un’inquadratura visibile in tempo reale.

Nella maggior parte dei casi le dimensioni dello schermo sono piuttosto piccole e spesso condizionano la visuale dell’operatore: i modelli più perfezionati di questi strumenti dispongono invece di display più grandi.

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A questo accessorio è collegata anche la sicurezza dell’apparecchio, dato che le sue impostazioni dipendono sostanzialmente da esso.

Fototrappola manuale in italiano: come funziona

Il funzionamento delle fototrappole, che viene chiaramente spiegato nei manuali allegati, è piuttosto semplice.

Una volta che è stata montato su un supporto di adeguata altezza, questo dispositivo deve essere fissato con cinghie di sicurezza e poi impostato mediante la tastiera incorporata all’interno della scatola-contenitore.

Le funzioni da controllare sono:

  • solo foto;
  • solo video;
  • foto e video;
  • tempo d’intervallo tra gli scatti;
  • tempo di latenza;
  • intervallo di operatività;durata della carica in stand-by;
  • durata della carica in attività.

Una volta completate le impostazioni, la fototrappola deve essere chiusa con sigillatura dello sportello esterno.

A questo punto l’apparecchio si trova in uno stato di stand-by (attesa vigile), che viene interrotto nel momento in cui un oggetto in movimento attraversa il suo campo visivo, mettendo in azione i sensori di movimento.

Fototrappola manuale in italiano: come piazzarla e nasconderla

Le fototrappole sono apparecchi perfettamente occultabili in quanto il loro contenitore esterno è rivestito con disegni mimetici simili al contesto in cui vengono inserite.

Di solito esse vengono piazzate su rami di alberi, avendo cura di nasconderle tra il fogliame, ma senza che l’obiettivo rimanga coperto.

Lo scopo principale di simili strumenti è quello di effettuare riprese “segrete”, che non devono mettere in allerta animali (fauna selvatica oppure da caccia) e neppure persone (in caso di impieghi per sorveglianza di contesti abitativi e residenziali.

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