Fototrappola

Come Scegliere Una Fototrappola: i Migliori Modelli Online

come scegliere una fototrappola

Stai cercando una foto trappola per osservare gli animali nel bosco o per sorvegliare le tue proprietà? Allora sei nel posto giusto!

Come scegliere una fototrappola: le migliori

action bear

foto trappola action bear
5/5

usogood

usogood fototrappola
3.6/5

suntekcam 4g

suntekcam 4g
3.6/5

bybrutek

3.2/5

Classifica delle migliori fototrappole 

Di seguito invece trovi una lista completa di tutte le migliori fototrappole presenti sul mercato:

  • Action Bear
  • Coolife Dual Lens
  • Usogood
  • Suntekcam 4G
  • Bybrutek
  • WiMiUs
  • SuntekCam 4G
  • Icuserver Wildlife
  • Braveking
  • Cococam
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Come scegliere una fototrappola

La fototrappola, o fotocamera da caccia, è stata progettata inizialmente come un dispositivo utile per riprendere gli animali selvatici nel loro habitat naturale, dato che il suo meccanismo d’azione non provoca nessuna alterazione dell’ambiente.

Per biologi, agricoltori e cacciatori, questo strumento rappresenta la scelta ideale per monitorare le condizioni ambientali e per mantenerle sempre sotto controllo, grazie al rilevamento in tempo reale dei movimenti di soggetti viventi.

Da questo iniziale impiego, le fototrappole sono state poi utilizzate anche per la sorveglianza attiva di edifici o aree di terreno.

Il loro meccanismo d’azione si attiva nel momento in cui vengono rilevate modificazioni delle condizioni logistiche, che a seconda delle impostazioni possono essere riprese sotto forma di immagini oppure di video.

Una delle loro caratteristiche principali è rappresentata dalla possibilità di realizzare scatti ripetuti in sequenze ravvicinate, in modo tale da documentare con precisione qualsiasi situazione.

Inoltre, grazie alla presenza di led all’infrarosso, le fototrappole riescono a funzionare anche nel buio più assoluto, attivandosi senza emettere fasci luminosi poiché la lunghezza d’onda di questa luce risulta invisibile all’occhio umano e a quello della fauna selvatica.

Simili strumenti, che sono alimentati a batteria, possono vantare un’autonomia di molte settimane sfruttando pile alcaline oppure piccoli pannelli solari.

Essendo rivestite da colori mimetici che le rendono praticamente invisibili, le fototrappole non creano nessuna alterazione ambientale e non modificano le abitudini degli animali.

come scegliere una fototrappola notturna

Sul mercato sono disponibili tre tipologie di prodotti:

  • modelli stand alone;
  • modelli GSM bidirezionali con opzione SMS, MMS ed email;
  • modelli GMS bidirezionali funzionanti tramite app Android o iOS.

Nella maggior parte dei casi queste apparecchiature sono fornite di un’antenna integrata (2G, 3G o 4G), che consente di inviare i file direttamente a un dispositivo digitale di riferimento (smartphone, tablet o notebook) oppure indirettamente tramite email.

 

Nel primo caso il ricevente viene avvisato con un messaggio che gli permette di visualizzare immediatamente i dati inviati.

I modelli stand alone non dispongono della connessione wifi e quindi implicano la presenza di un operatore che deve recarsi sul posto per visualizzare le immagini realizzate.

La qualità della resa finale, che dipende dal numero di megapixel, è condizionata dal tipo di sensori integrati: nella maggior parte dei casi la risoluzione è compresa tra 12 e 16 megapixel, che soltanto nei modelli più perfezionati può superare 20 megapixel.

Le immagini realizzate dalle fototrappole non sono destinate ad essere stampate ma semplicemente a identificare i soggetti ripresi, per cui le caratteristiche qualitative non corrispondono a quelle standard delle normali fotocamere.

Per quanto riguarda i video, le loro caratteristiche vengono definite dalla risoluzione verticale derivante dal numero di linee verticali che compongono le riprese.

La risoluzione standard corrisponde a 1080 p, che è tipica dei modelli full HD.

La velocità di scatto, che indica il tempo in cui la fototrappola effettua lo scatto, è compresa tra 0,2 e 0,5 secondi.

Quanto maggiore è questo indice, tanto più l’immagine risulta nitida, poiché i soggetti in movimento tendono per loro natura a creare foto o video senza fuoco.

Questa caratteristica è fondamentale per le analisi naturalistiche in quanto consente di visualizzare animali in corsa anche a notevole velocità.

I sensori a infrarossi passivi (PIR) sono in grado di riconoscere e di identificare il movimento sfruttando il calore delle radiazioni infrarosse emesse dai soggetti, di conseguenza qualsiasi cosa che entra nel campo visivo del sensore provoca un’immediata attivazione della fototrappola che incomincia a scattare foto o a registrare video.

In alcuni casi, nelle fasi iniziali è possibile che l’apparecchio scatti a vuoto, prima di incominciare a funzionare attivamente.

Bisogna fare in modo di montare la fototrappola in un punto ben definito e isolato dal contesto (rami, foglie o pali della luce nelle vicinanze), che potrebbero provocare dei falsi trigger, mettendo in azione la fotocamera anche se non c’è nessun soggetto da riprendere.

come scegliere una fototrappola recensioni

Una simile condizione succede quando ad esempio il vento muove il fogliame, nelle vicinanze del ramo su cui è stata legata la fototrappola; i sensori infatti attivano inavvertitamente il dispositivo che incomincia a funzionare inutilmente.

Uno dei requisiti maggiormente apprezzati di questi sistemi si riferisce alla loro capacità di effettuare riprese al buio senza la presenza di flash, poiché un’eventuale emissione luminosa potrebbe disturbare gli animali facendoli allontanare e compromettendo la mimetizzazione.

Nella scelta di una fototrappola di qualità, è opportuno puntare su un modello fornito di una buona capacità di visione notturna, che generalmente dipende dalla presenza di led a bassa emissione.

Sono proprio questi sistemi che sfruttano le potenzialità dei raggi infrarossi per realizzare immagini nitide, senza aloni e con uno sfondo ben definito.

Il valore della lunghezza d’onda dei raggi infrarossi, che viene espresso in nanometri, dovrebbe essere compreso tra 850 e 940, dato che in questo intervallo l’occhio umano riesce a percepire immagini anche nel buio più assoluto.

Il raggio massimo d’azione del dispositivo non supera i 30 metri, per cui bisogna montare la fototrappola in una posizione effettivamente utile, tenendo conto anche del suo angolo di visione, compreso tra 40 e 120 gradi.

Nel caso in cui si debba monitorare una zona ristretta, è consigliabile optare per un modello con angolo di visione minore, che consente di risparmiare notevolmente sul prezzo.

Prima di posizionare il dispositivo, è indispensabile verificare tutte le sue impostazioni, che vengono indicate sul libretto di istruzioni e che comprendono:

  • opzione foto o video;
  • opzione foto e video;
  • qualità dell’immagine;
  • velocità di scatto;
  • numero di immagini da scattare ogni volta;
  • durata della registrazione;
  • possibilità di inviare i dati al dispositivo di riferimento.

Il requisito più ricercato nelle fototrappole è senza dubbio la loro autonomia, che permette di lasciarle connesse per lunghi periodi di tempo senza sostituire i supporti di alimentazione.

I sensori di movimento permettono di mantenere il dispositivo in stand by (con un consumo quasi azzerato) fino all’attivazione derivante dal passaggio di un oggetto in movimento.

In commercio sono disponibili prodotti la cui autonomia è compresa tra 4 e 8 mesi, un lasso di tempo variabile e dipendente dal tipo di alimentazione; gli apparecchi che montano le pile alcaline ne contengono solitamente da 6 a 8.

È sempre consigliabile scegliere pile a lunga durata, che garantiscono un’efficienza di ottimo livello.

Le fototrappole con pannello solare godono di un’autonomia illimitata, ma non possono essere mimetizzate completamente, pertanto il loro impiego è limitato ad alcune situazioni.

La sigla IP, che caratterizza tutti i modelli attualmente in commercio, significa International Protection, ed è seguita da due cifre; questa certificazione è utile per verificare la resistenza alla polvere, alla pioggia, all’umidità e alla manomissione da parte di piccoli animali.

Anche se la prima cifra ha un valore compreso tra 0 e 6, i prodotti maggiormente utilizzati sono contrassegnati dalla sigla IP5 oppure IP6: nel primo caso la protezione non è garantita in quanto polvere o sporcizia di piccole dimensioni (diametro inferiore al millimetro) potrebbero penetrare all’interno del dispositivo pregiudicandone il funzionamento, mentre modelli IP6 sono i più perfezionati e coperti da una garanzia totale.

A seconda della localizzazione più o meno vicina a corsi d’acqua, è necessario valutare il requisito idrorepellente, che può rivelarsi fondamentale.

L’elevata autonomia del device è di solito associata a un ampio spazio di archiviazione per video e foto, che dipende da una scheda integrata delle dimensioni massime di 32 gigabyte.

Quanto più costosa è la fototrappola, tanto più ampio è lo spazio di archiviazione, che nei modelli professionali può superare i 40 gigabyte.

Questo spazio tende a diminuire drasticamente durante registrazioni video di lunga durata, che dovrebbero essere limitati a pochissime occasioni; la fototrappola è stata progettata infatti per riprendere immagini che occupano meno spazio.

Bisogna tenere conto che la possibilità di effettuare una serie di scatti ravvicinati sostituisce egregiamente le riprese video.

Gli accessori che vengono offerti in dotazione possono essere dei semplici supporti come cinghie per legare la fototrappola ai supporti, oppure telecomandi che servono per attivare il meccanismo a distanza, monitorandolo da remoto.

La maggior parte delle fotocamere da caccia contiene un piccolo display a colori con dimensioni comprese tra 2 e 3 pollici, che offre l’opportunità di controllare continuamente foto e video recandosi di persona dove è presente la fotocamera.

Lo schermo, che è rivestito con materiale protettivo trasparente, si trova all’interno del contenitore e risulta accessibile soltanto dopo aver aperto la scocca; spesso questi dispositivi possono essere collegati alla TV o più frequentemente al computer.

I materiali costitutivi devono essere di ottima qualità per ottimizzare resistenza, robustezza e longevità del prodotto, in particolare la scocca dovrebbe sempre essere realizzata con plastica rigida siliconata a chiusura ermetica, profilata con un rivestimento metallico in acciaio o alluminio.

come scegliere una fototrappola prezzi

La struttura esterna dell’apparecchio è decorata con texture mimetiche che consentono di nasconderlo completamente alla vista di persone e animali.

In alcuni casi è presente il microfono incorporato, per registrare l’audio anche una simile opzione riduce la durata delle batterie.

Il modulo di geolocalizzazione che caratterizza i modelli più perfezionati di queste apparecchiature si collega al tradizionale sistema GPS, ed è praticamente disponibile su quasi tutti i modelli.

Alcuni prodotti sono dotati di un innovativo sistema a doppia lente, di cui una finalizzata alle riprese diurne e l’altra a quelle notturne.

La presenza di speciali filtri IR evitano la comparsa di immagini cromaticamente rosate, che si formano nel momento in cui le batterie incominciano a scaricarsi e il filtro non è più in funzione.

Quando i video vengono girati in 4K, un simile accorgimento diventa quasi indispensabile per migliorare la qualità della resa finale.

Le migliori fototrappole sono fornite di un cavo USB che serve per collegarle al PC, e per vedere su uno schermo di ampie dimensioni le riprese effettuate.

Un angolo visivo di 90 gradi (che rappresenta la maggior parte degli standard qualitativi) consente di non perdere nessuno scatto in un’ampia zona di riferimento.

Questa funzione viene perfezionata dalla sensibilità dei sensori a infrarossi a 940 NM, che consente di scattare foto e girare video senza alcuna emissione luminosa e neppure bagliori visibili che potrebbero disturbare la fauna in movimento.

Il pannello di comando interno di solito prevede tasti retroilluminati in modo tale da poter impostare il funzionamento del dispositivo anche di notte.

Come scegliere una fototrappola GSM

Per scegliere una fototrappola GSM è necessario analizzare alcune caratteristiche, che sono:

  • sistema visivo, preferibilmente realizzato con doppia lente CMOS, di cui la prima indicata per le riprese diurne e la seconda per quelle notturne;
  • risoluzione per le immagini fino a 32 MP;
  • risoluzione per i video in 4 K;
  • sensori a infrarossi di 940 NM;
  • sistema di protezione IP66, che garantisce requisiti di ottimo livello;
  • tempo di scatto compreso tra 0,2 e 0,6 secondi;
  • display da almeno 2,4 pollici;
  • tastiera retroilluminata;
  • risoluzione con un adeguato numero di megapixel;
  • completa impermeabilità e idrorepellenza;
  • tecnologia wireless di connettività;
  • contenitore esterno realizzato in plastica rigida con profili metallici;
  • sistema di chiusura autosigillante;
  • presenza di disegni mimetici per un cammuffamento totale;
  • autonomia della batteria di almeno 6-8 settimane;
  • impostazioni facili ed intuitive;
  • kit di accessori in dotazione comprendenti cinghie di fissaggio con blocco di sicurezza;
  • possibilità di applicare un’antenna per migliorare le prestazioni recettive;
  • led a infrarossi ad elevata sensibilità;
  • autonomia in stand by compresa tra 6 e 8 mesi;
  • ampio spazio di archiviazione;
  • facilità di montaggio e smontaggio dell’apparecchio;
  • buon rapporto qualità/prezzo;
  • ecosostenibilità dei materiali costitutivi.

Le fototrappole sono attualmente gli strumenti più utilizzati sia per scopi naturalistici che venatori, poiché riescono a riprendere in assoluta autonomia i movimenti della fauna selvatica senza spaventarla.

La possibilità di attivarsi soltanto nel momento delle registrazioni garantisce un’autonomia particolarmente prolungata, che consente all’operatore di installare il dispositivo lasciandolo posizionato per mesi senza preoccupazioni.

come scegliere una fototrappola opinioni

I modelli GSM, che rappresentano la naturale evoluzione di quelli stand alone, consentono di visionare in tempo reale le riprese effettuate che vengono inviate direttamente a un device di riferimento.

Il circuito di rilevamento è un aspetto spesso sottovalutato ma che deve essere considerato con estrema attenzione prima di scegliere una fototrappola GSM.

Questo requisito comprende tre caratteristiche che sono:

  • zona di rilevamento, che indica la distanza massima coperta tra la fototrappola e l’oggetto da riprendere. Un simile indice si riferisce a larghezza e distanza, che consentono di realizzare un’ampia gamma di rilevamento;
  • tempo di innesco, che indica l’intervallo tra il momento in cui la fototrappola si è attivata e lo scatto. Nei modelli più perfezionati questo indice è di solito una frazione di secondo. Se la velocità di innesco supera un secondo, la resa non è garantita. La velocità maggiore attualmente disponibile è di 0,14 secondi;
  • tempo di recupero, indica l’intervallo di cui la fotocamera ha bisogno prima di essere nuovamente operativa. Nei modelli migliori questo valore è di pochissimi secondi, tenendo conto che i dispositivi GSM e wireless richiedono una tempistica leggermente superiore, necessaria per la trasmissione delle immagini.

Come piazzare e nascondere una fototrappola

I supporti ideali per piazzare una fotocamera sono rami di alberi oppure pali della luce in caso di osservazioni naturalistiche e venatorie.

In caso di impiego per sorveglianza privata di edifici, le fotocamere possono essere montate sotto al tetto oppure in prossimità di porte o finestre.

È necessario mimetizzare perfettamente il dispositivo, che non deve mai essere visibile, pertanto se il supporto è costituito da un albero, bisogna scegliere rami alti e ricchi di foglie, evitando la presenza di rami davanti all’obiettivo.

In caso di sistemazione su pali della luce, è indispensabile scegliere una postazione sopraelevata curando al massimo il mimetismo dell’apparecchio.

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