Vuoi sapere tutto sulla nuova fototrappola Action Bear? Allora sei nel posto giusto!
Prima di entrare nei dettagli, di seguito trovi una tabella nella quale sono state inserite le caratteristiche principali di Action Bear ed il link al sito ufficiale.
Il mondo del fototrappolaggio è in continua espansione, sempre più persone desiderano avere una fototrappola per filmare gli animali selvatici che vivono nei boschi o come mezzo di video-sorveglianza.
Sul mercato sono disponibili numerosi modelli ma oggi ti voglio parlare della nuova fototrappola prodotta da Action Bear.
La fototrappola di Action Bear ha due sensori d’immagine CMOS: uno è dedicato alle riprese diurne e ha una risoluzione di 8 Megapixel, l’altro invece si attiva solo per le riprese notturne e ha una risoluzione di 2 Megapixel.
Per quanto riguarda le risoluzioni fotografiche la fototrappola può scattare immagini a 5-8-12-16-20 o 32 Megapixel, le risoluzioni maggiori sono raggiunte tramite interpolazione perciò consiglio di utilizzare solo i valori inferiori.
La fototrappola è in grado di scattare singole foto, video o entrambi e si azionerà solo quando rileverà un movimento davanti a sé.
La fototrappola di Action Bear infatti dispone di un sensore a infrarossi passivi (PIR) con angolo di 90° gradi in grado di rilevare l’improvviso cambio di temperatura ambientale causato dal movimento di animali selvatici o persone, il sensore è in grado di far azionare la fototrappola in 0.2-0.6 secondi per la modalità foto o in 0,4-0,7 secondi per la modalità video.
Sopra al sensore PIR è presente un indicatore LED multicolore che ci permette di capire nella modalità TEST quando la fototrappola è accesa (colore blu) o sta registrando (colore rosso).
Per illuminare le riprese notturne la fototrappola dispone di ben 40 LED neri a 940 Nm che risultano invisibili agli animali e agli uomini e garantiscono una buona illuminazione della scena fino a 20 metri di distanza.
La non visibilità dei LED è molto importante nello studio degli animali perché permette di riprenderli senza spaventarli e senza distrarli dalle loro attività, in questo modo avremo una documentazione realistica delle loro abitudini.
La fototrappola viene alimentata con 8 batterie AA che si posizionano nell’apposito vano posto sulla destra della fototrappola e, a seconda delle impostazioni scelte, possono garantire un’autonomia di diverse settimane o addirittura di qualche mese in modalità standby.
Tutti i file ripresi dalla fototrappola vengono salvati su una scheda di memoria SD (Secure Digital) con capacità massima di 512 GB da inserire nell’apposito vano sotto il monitor.
La fototrappola di Action Bear vanta una resistenza all’acqua IP66 e funziona anche alle temperature più estreme da -10°C a 40°C.
Nella confezione di vendita troviamo:
La fototrappola di Action Bear rivela una costruzione esterna molto buona e caratterizzata da una scocca con colorazione mimetica, il sistema di chiusura è composto da un’unica grossa leva che semplifica le operazioni di apertura e chiusura soprattutto se utilizziamo guanti.
Il display a colori TFT di 2,4 pollici permette una buona visione delle immagini catturate ed è utile per navigare tra le varie impostazioni del menu.
Sotto il display troviamo i tasti fisici che sono retroilluminati, morbidi e silenziosi.
Un tasto è dedicato al Menu, uno è dedicato ai Replay ovvero alle immagini che abbiamo catturato, il tasto Shot permette di scattare una foto o di registrare un video mentre il tasto OK è utile per confermare le impostazioni.
In mezzo a questi tasti abbiamo le quattro frecce che ci aiutano a navigare nel menu e permettono anche di entrare nella modalità foto (freccia in basso) o nella modalità video (freccia in alto).
L’alloggiamento per la scheda di memoria supporta schede SD a grande formato quindi, al contrario di altri modelli, si possono usare anche schede micro SD tramite un adattatore.
A destra della scheda di memoria troviamo un connettore mini-USB per il collegamento al Pc e i tasti dedicati all’accensione e spegnimento della fototrappola (OFF – Test – ON)
I perni posteriori per il fissaggio sono zigrinati e favoriscono la presa su superfici irregolari come i tronchi degli alberi.
Nella parte inferiore troviamo un foro da ¼ di pollice che ci permette di posizionare la fototrappola su treppiedi o accessori fotografici compatibili e un foro dedicato all’alimentazione esterna.
La fototrappola presenta dimensioni molto compatte (14x11x7cm) utili per essere impiegata in modo discreto.
action bear
L’utilizzo della fototrappola di Action Bear è molto facile e prevede queste fasi:
Il menu della fototrappola di Action Bear presenta molte impostazioni che ci aiuteranno a programmarla secondo le nostre necessità, le voci principali sono:
Dopo aver impostato la fototrappola secondo le mie esigenze ho deciso di portarla nei nei boschi vicino a casa per alcune settimane riuscendo a riprendere numerosi animali selvatici.
La fototrappola di Action Bear si è rivelata essere di ottima qualità, i video a colori diurni e quelli in bianco e nero notturni hanno una buona risoluzione e permettono di riconoscere le varie specie catturate.
La presenza del doppio sensore fotografico permette di evitare il rumore provocato dallo scatto del filtro IR ed evita l’acquisizione di immagini tendenti al rosa quando le batterie sono scariche ed il filtro non scatta più.
La fototrappola ha dimostrato una buona costruzione esterna sopportando temperature che si sono spinte oltre i 30 gradi e resistendo a forti temporali.
Per quanto riguarda l’autonomia della fototrappola posso dire che sembra molto buona, prima di posizionarla avevo inserito 8 batterie AA da 1,5v e quando sono andato a controllarla (dopo 4 settimane e 80 video) le ho trovate ancora molto cariche.
Gli unici aspetti che si potrebbero migliorare sono il framerate della risoluzione 4k che è limitato a 20 fps ed il relativo basso bitrate che mi ha fatto virare verso la registrazione dei video in Full HD a 30 fps.
La presenza del display sul lato sinistro ovviamente rende più difficoltoso il posizionamento ma è comune alla maggioranza delle fototrappole in vendita.
Come avrai potuto capire ci troviamo di fronte ad una fototrappola con un ottimo rapporto qualità-prezzo venduta da un’azienda che fa dell’assistenza italiana uno dei suoi punti forti.
In questa fascia di prezzo è difficile trovare modelli molto superiori perciò credo sia il prodotto ideale per chi si vuole avvicinare al mondo del fototrappolaggio.
Spero che questa recensione ti sia stata utile, se vuoi acquistare la fototrappola di Action bear la puoi trovare qui su Amazon.
Buon fototrappolaggio!
Se la fototrappola ha numerose false attivazioni il problema è dovuto ad un errato posizionamento, nell’inquadratura ci potrebbero essere rami, piante o fili d’erba che mossi dal vento attivano il sensore PIR.
Per risolvere questo problema sposta la fototrappola in un ambiente dove ci sono meno ostacoli o scegli un’inquadratura in cui non sono presenti.
La durata delle batterie varia in base a moltissime fattori come la temperatura esterna, le immagini scattate o le impostazioni scelte.
Con un normale utilizzo di foto o video la fototrappola resiste facilmente diverse settimane, se la tua durata è inferiore controlla le batterie e sostituiscile con batterie alcaline nuove con voltaggio di 1,5v.
Per prima cosa assicurati che le batterie inserite nella fototrappola siano cariche, controlla poi che l’interruttore di alimentazione sia nella modalità ON.
Altri problemi potrebbero essere dovuti alla scheda di memoria SD:
Assicurati di aver installato almeno 4 batterie nella posizione corretta e controlla che la polarità sia giusta.
L’interruttore di alimentazione deve essere nella posizione TEST o ON.
Quando la fototrappola è in modalità TEST uno speciale LED sulla parte anteriore della fototrappola lampeggia quando rileva un movimento per favorirne il corretto posizionamento.
Quando la fototrappola è attiva in posizione ON il LED non emetterà nessuna luce e la fototrappola risulterà invisibile agli animali e agli uomini.
Il posizionamento della fototrappola è una delle fasi più importanti del fototrappolaggio, dobbiamo infatti trovare un luogo che abbia alte probabilità di passaggio di animali selvatici ma che non sia di facile accesso per altre persone malintenzionate.
I luoghi migliori generalmente sono sentieri, ruscelli, tane o rocce; per avere la conferma del passaggio di animali dovremo però cercare delle tracce come impronte sul terreno, penne cadute, feci, buche scavate, piante danneggiate o sentire i versi prodotti dall’animale che ci interessa fotografare.
Il luogo scelto deve permetterci di filmare gli animali senza troppi ostacoli come rami, alberi e foglie che oltre ad occupare l’inquadratura potrebbero far scattare inutilmente il sensore PIR in caso di vento.
Una volta scelto il luogo esatto dovremo trovare un tronco o un grosso ramo, che garantisca stabilità e sicurezza, dove installare la fototrappola.
Per quanto riguarda l’altezza da terra dipende molto dall’animale che vogliamo riprendere e dal tipo di ripresa preferiamo, personalmente per gli ungulati cerco sempre di fissarla circa 50-70 cm dal suolo in modo da avere riprese ad altezza occhi.
Un altro fattore da tenere in considerazione è l’inclinazione della fototrappola rispetto al suolo, un’inquadratura troppo bassa o troppo alta potrebbe rovinare le riprese o “nascondere” il passaggio di animali.
Per regolare correttamente l’inclinazione ti consiglio di utilizzare il supporto a vite presente in dotazione e di verificarla tramite un puntatore laser o un video di prova.
In fase di installazione assicuriamoci che la fototrappola non sia colpita direttamente dai raggi solari che potrebbero rovinare le riprese diurne e che i led siano alla giusta distanza per illuminare correttamente il soggetto ripreso.
Come avrai capito il posizionamento ideale di una fototrappola richiede tanta pazienza ed esperienza, ti suggerisco di fare molte prove con impostazioni diverse e testare spesso nuove inquadrature.
Dopo aver posizionato la fototrappola dovremo camuffarla per renderla meno visibile ad animali e possibili malintenzionati.
Come prima cosa possiamo utilizzare la vegetazione circostante per creare un contorno assolutamente naturale, che da un lato garantisce una buona visione alla fototrappola e d’altro lato la rende meno visibile.
Un’alternativa potrebbe essere quella di sfruttare le cavità di vecchi tronchi morti o rimediare vecchi nidi abbandonati per ottenere un nascondiglio molto efficace.
Durante la fase di mimetizzazione dovremo fare attenzione a non occludere o schermare gli obiettivi della fototrappola ed il sensore di movimento.
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